Il libro ha le pagine leggermente ingiallite. Il 14 luglio 1978 Sandro Pertini chiamava al suo fianco come capo del Servizio Stampa il giornalista Antonio Ghirelli. Il 31 maggio 1980, a Barcellona, lo sollevava dall'incarico con una decisione che suscitava grande scalpore. Da questo clamoroso epilogo parte il libro al quale Ghirelli ha affidato i suoi ricordi dei due anni trascorsi al servizio del Capo dello Stato. Caro Presidente non è certamente un pamphlet contro il Presidente della Repubblica, tanto meno una vendetta dell'autore per il brusco congedo di Barcellona. In realtà, come Ghirelli ebbe a dichiarare appena tornato in Italia, il suo affetto e la sua devozione per il Capo dello Stato restano inalterati. Ciò non toglie che egli racconti i fatti come stanno e che lo straordinario personaggio al centro della sua storia sia visto nella sua verità globale, con le luci e le ombre, senza indulgenze apologetiche: un uomo del calibro di Pertini non ha bisogno né di indulgenze né di apologie. Si tratta di un ritratto a tutto tondo, nel quale il Presidente rivive in tutta la sua umanità, la sua incredibile vitalità, la sua arguzia, l'incrollabile idealismo e la sulfurea suscettibilità, l'ingenua vanità e il disinteresse assoluto. Numerosi episodi documentati e gustosi aneddoti integrano questo ritratto che finisce per allargarsi in un grande affresco: un giornalista come Ghirelli, che è anche uno storico, non si accontenta di descrivere il grande Presidente accanto al quale ha avuto la fortuna di lavorare, ora per ora, per due anni consecutivi, ma colloca la sua vicenda nel contesto dei drammatici eventi interni ed internazionali che l'hanno accompagnata e conduce il lettore attraverso una interminabile galleria di personaggi, scrutati con il gusto del narratore. E ancora: le atroci imprese del terrorismo, le difficoltà economiche, le lotte di potere tra i partiti e all'interno di ogni singolo partito...